San Paolo a Malta

Il cristianesimo ha quasi 2000 anni di storia a Malta. Secondo la leggenda, esso fu portato nell’arcipelago addirittura dall’Apostolo San Paolo attorno al 60 d.C.

Paolo stava per essere portato a Roma per subire un processo come ribelle politico, quando la nave che trasportava lui e altri 264 passeggeri fece naufragio durante una terribile tempesta. Tutte le persone a bordo raggiunsero a nuoto la costa maltese.

Il luogo dove naufragò San Paolo è oggi conosciuto come Isola di San Paolo e una statua commemorativa ricorda l’evento.

L’accoglienza dei locali è descritta da San Luca negli Atti degli Apostoli (XXVIII):
“E quando arrivarono scoprirono che l’isola era chiamata Melita.

Ed i barbari mostrarono una gentilezza estrema accendendo un fuoco e accogliendoci tutti”. Il riferimento ai “barbari” indica che i locali non parlavano né il latino né il greco. Infatti, il maltese antico derivava dal fenicio.

Appena fu acceso il fuoco San Paolo venne morso da un serpente velenoso senza conseguenze. Gli isolani considerarono questo episodio come un segno che San Paolo era una persona speciale. Questa scena è rappresentata in molte opere d’arte di carattere religioso a Malta.

Secondo la leggenda, San Paolo si rifugiò in una grotta, oggi conosciuta come le Catacombe di San Paolo a Rabat, Malta.

Durante l’inverno San Paolo venne invitato nella residenza di Publio, il governatore romano sulle isole. Fu qui che, secondo la tradizione, San Paolo guarì il padre di Publio da una terribile influenza e così il governatore si convertì al cristianesimo e divenne il primo vescovo cristiano a Malta. Secondo la leggenda, la Cattedrale di Mdina sorge sul luogo dove si trovava la casa di Publio.

Qualunque sia la leggenda, i ritrovamenti archeologici dimostrano che Malta fu una delle prime colonie romane che si convertì al cristianesimo.